mardi 15 février 2011

Emerald green - PANTONE DS 265 1 C

Coscienze ritardatarie che bussano alla porta per un pranzo della domenica andato in fumo. Ricordi troppo sbiaditi e incarniti per essere rivalutati. Improvvisamente ci si accorge che quello che ci ha tanto profondamente cambiati non era che una folata di vento, o di scarico, null'altro. Scendere nei dettagli, descrivere: al rogo la vaghezza. Per piacere, per smettere di chiedere perché e cercate la risposta. Straripanti bambini smoccicosi incapaci di (raf)affrontarsi. Guardare il cielo e non sapere di che colore è. Lasciarsi tagliare dalle diagonali. Pennino e inchiostro verde, ancora.

dimanche 28 novembre 2010

She wants to go to the seaside

Una città di colori.
Una città ha bisogno di colori per poter vivere. E di un fiume, e di acqua.
L'Oceano ha come sfondo la speculazione.
Verso la Russia, o verso il tramonto.
Non è bello, ma piace.
Non è ironico.
Apprezziamo degli equivoci.
Ci sforziamo inutilmente di scrivere bene.
Deco(a)struction.
Musica lounge in un bar sulla spiaggia che non potrebbe essere definito "locale" tanto cade a pezzi. Contraddizioni.
Occhiali da sole e obiettivi.
Mi chiedo cosa la gente capisca, cosa intenda, cosa pensi, cosa legga.
La comunicazione è il più grande dei fraintendimenti in cui crede l'uomo.
Confondersi nell'azzurro - labbra a "V".
Dimenticarsi le cose.
Scorrere, fluire, de-fluire, di-sciogliersi.
Pali piantati a caso nella sabbia.
Odori a sproposito.



















samedi 27 novembre 2010

Quo vadis, baby?

Qui ogni casa é satura di memorie calpestate.
Una porta gialla, folle in mezzo alle altre.
Il nuovo stile internazionale é nelle vetrine.
I taccuini ci accompagnano tutt'al più per una stagione.
Di corsa lungo le salite.
Mentire. Montmartre.




samedi 20 novembre 2010

O l'oceano o la neve





"Les necessités de la vie e les conséquences des reves."

mardi 2 novembre 2010

POSTER

Architettura non é imitare parole, è rispondere a dei problemi.
Un canneto non mi basta, un canneto non è architettura, un canneto è un canneto. L'architettura non può essere un canneto. Sarebbe un esercizio, sparare a un concetto - peggio, ad una parola, a un nome - e metterlo sottovetro con uno spillone conficcato nel petto. Bang.
L'architettura non può imitare parole, non può tradurre nomi comuni.
L'architettura non é un linguaggio di questo tipo e anche se la si riconoscesse come tale non si potrebbe limitare un intero sistema a frammenti, che frammenti non sono - poiché il frammento presuppone un insieme. Architettura non è forma che imita parola.

lundi 1 novembre 2010

mardi 19 octobre 2010




"The sea is more than an environment: it's the visible countenance, infinitely rich with analogies, of the arcane reality of things. And this is true not only in the sense that in poetry any environment loses its documentary boundaries and acquires a fantastic creation, but in a rarer sense that the sea is the only sensible form in wich we can incarnate the obscure and ironic demoniac core of the universe."
Cesare Pavese

il mio album

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