mardi 20 juillet 2010

Post autistico

Bene.
Benissimo.
Ho caldo, una gatta annoiata che si gratta sulla lastra di vetro - sporca - del tavolo - "tanto è vinavil, viene via", mi è stato detto -, un peso su quello che in un racconto pedagogico sul glossario inglese definirebbero "bosom", e mal di schiena.
Ho fatto la punta alla matita, quindi dopo devo studiare o sottolineare, non necessariamente gestualmente, potrei anche sottolineare un (c'è una parola con la "c" che ora non mi viene in mente). Potrei disegnare giraffe rosse sulle pareti giallo ocra. Forse dopo.
Oggi pomeriggio mi sono tolta una patina d'ombra dai polpastrelli, non sono certa fosse colla o pelle, ho tirato, si è staccata - sotto era un po' più rosa, mi è parso. Rimarrà il dubbio.
Ultimi post: ragazzine vestite d'azzuro su un qualche tetto con dietro NYcity, ma forse sono solo sfondi cartonati, come i cespugli degli opinionisti. (Ieri ho incontrato due barboncini travestiti da diplodoco, sono stata a un passo dal fermare il padrone e sottoporlo ad interrogatorio, ma poi lui ha incontrato una parrucchiera - potrei disegnare un dinosauro).
Dimenticavo, questo è un post troppo difficile da tradurre in inglese, anche con google translator.
E' un post autistico, quindi non vuole comunicare niente, sarebbe perciò doppiamente autistico tentare di tradurlo.
Se fossi in voi mi sarei già annoiata a leggerlo - qualcosa come dalla seconda parola.
Ho un problema di concentrazione, e uno di tolleranza. Anche nei miei confronti.

"Quando sono da solo sento già una presenza di troppo", direbbe l'ingegnere padre.
Non mi va di scomodare la Signora Severità.
Andate in pace ai vostri letti, amen.

Ah, qualcuno penserà questo sia "unblogdimoda" - non
di moda, "di moda" - ecco a voi in pasto, signori e siggnore, wir wünschen viel Vergnügen: mi trovo in un monolocale soppalcato di un palazzo di una qualsiasi antica addizione urbana di una delle tante meravigliose città del bel paese dove il sì sona, ho caldo, una gatta che dorme sulla tastiera del portatile e un paio di boxer da uomo - sporchi - accartocciati sul termosifone - ma perché? - a "righine", direbbe la nonna sarta - i boxer, non il termosifone. Domani sosterrò l'esame di storia antica, comunque andrà poi uscirò coi miei amici con cui non ho legami troppo impegnativi, sarò felice e mi ubriacherò per condividere la mia gioia accademica col mio fegato - che fastidiosamente continua a suggerirmi di diventare una bracciante umbra.
Sono una donna emancipata - sì - auguratevi la buonanotte.

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