mercredi 6 janvier 2010

Vorrei solo una camicia azzurra


Ci sono persone con la stessa faccia di altri milioni di persone, non semplici sosia, insiemi enormi di geni dominanti, uguali. Forti e brutti. Ragazze che hanno la faccia uguale a quella delle loro madri. La bocca, le guance, la fronte, il mento. Si vede. C'è gente poi che ha la faccia fatta per la felicità, con una faccia così non potranno mai essere infelici. Può essere infelice solo chi ha conosciuto la felicità e non ha una faccia del genere. Cosa c'è di male? Niente, niente di male. Chi vorrebbe poter essere infelice?! E' incredibile quanto possa influenzare un istante la... Ho una passione per i profili importanti, ingombranti. Scarpa, Adrien Broody. Volevo far finta di essere stupida, per lo meno leggera. E invece ancora una volta braccialetti di ghisa a polsi e caviglie. Voglio una forchetta, un'arricciaspiccia, di quelle scadenti, facili da piegare, da portare come ornamento, o da usare per pettinarmi i capelli, che cresceranno, si annoderanno, cose così. Munari. La sirenetta - nuda, liscia, bagnata - su quello scoglio, inerme - davanti agli occhi di tutti quei brutti turisti abbarbicati sul lungomare e sotto le macchinine fotografiche degli altri che si sporgevano dal barcone- con dietro ciminiere e rotori, mi ha gettato addosso una tristezza strana. Comprai allora noccioline caramellate: calde, tanto dolci che dopo che se ne sono mangiate due brucia la gola. La vecchietta, invecchiata lì con zucchero, gusci, monete e cucchiaio, lì da sempre - a vedere la schiena e la spalla di una statua lontana da tutti - mi disse di non svalutarmi, che è il valore che noi per primi ci diamo che colgono poi le altre persone. Tornai indietro, aspettando l'ora giusta. Guardando l'acqua e la sera del nord.

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